Stazione di Castelnuovo Garfagnana 44+924
Servizi offerti:
La stazione di Castelnuovo Garfagnana è la fermata più importante dopo le stazioni di Lucca ed Aulla Lunigiana, la sua posizione centrale nella ferrovia (44+924 da Lucca e 44+999 da Aulla) sembra sia stata scelta volutamente.
Inaugurata nel 1911 ha sempre ricoperto un'importante funzione come scalo sia merci che passeggeri, Castelnuovo di Garfagnana oltre ad essere un paese popoloso, circa 6200 abitanti, ospita diverse industrie (tra cui una cartiera), alcuni Istituti scolastici ed uno ospedale oltre a sedi Istituzionali con competenza sull'intero territorio Garfagnino.
Il servizio treni è gestito su triplo binario: il primo ed il secondo essenzialmente per il traffico passeggeri, il terzo per soste o traffico merci, c'è poi un quarto binario tronco usato per il ricovero dei convogli. Già scalo marmi dal 1920 la stazione, dal punto di vista merci, ha subito l'inesorabile sorte voluta dalle amministrazioni dove la quasi totalità delle movimentazioni avviene su trasporto gommato.
Nel versante Aulla, poco prima di giungere al passaggio a livello, anche se molto fatiscente, è presente una grande rimessa costruita in sasso a vista e mattoncino rosso che serviva da ricovero alle locomotive a vapore; all'interno di essa, grazie alla presenza di inservienti dedicati, veniva effettuata la manutenzione giornaliera alle vaporiere. Sulle due facciate sono presenti dei grossi rosoni circolari e su tutta la parte superiore del tetto un ampio lucernario che servivano a smaltire il fumo prodotto delle locomotive mantenute accese anche di notte per mantenere in pressione la caldaia e garantire una più veloce partenza il mattino successivo.
Le poche lettere ancora rimaste sulle due facciate (in stile rebus) un tempo riportavano la scritta Castelnuovo Garfagnana.
Galleria Fotografica
Galleria fotografica d'epoca
A Castelnuovo Garfagnana
La Rocca Ariostesca
La Rocca Ariostesca domina la piazza principale di Castelnuovo in Garfagnana e costituisce il simbolo della città. Risalente all'XI secolo, deve il suo nome al fatto di aver ospitato dal 1552 al 1525 il poeta Ludovico Ariosto, che ricopriva in questo periodo l'incarico di governatore della provincia estense di Garfagnana.
Architettonicamente si presenta con la forma caratteristica delle costruzioni medioevali: piccole torri agli angoli ed una quadrata al centro che aveva la funzione anche di prigione.
Nel corso del XIII secolo la struttura della rocca venne modificata e in particolare durante il periodo di dominazione lucchese subì numerosi cambiamenti tra i quali ricordiamo l'allargamento dell'intera cinta muraria urbana, operato da Castruccio Castracani degli Antelminelli, e la realizzazione dell'imponente torre posta al centro della Rocca, impreziosita dall'orologio civico, grazie a Paolo Guinigi.
Nel 1675 fu costruita la terrazza che guarda sulla piazza in corrispondenza dell'arco monumentale di accesso al centro cittadino.
In seguito ai danni arrecati in occasione della seconda guerra mondiale, la rocca fu restaurata e modifica nella struttura. Attualmente è sede di eventi culturali e ospita il Museo archeologico, nel quale si possono trovare testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana.
Architettonicamente si presenta con la forma caratteristica delle costruzioni medioevali: piccole torri agli angoli ed una quadrata al centro che aveva la funzione anche di prigione.
Nel corso del XIII secolo la struttura della rocca venne modificata e in particolare durante il periodo di dominazione lucchese subì numerosi cambiamenti tra i quali ricordiamo l'allargamento dell'intera cinta muraria urbana, operato da Castruccio Castracani degli Antelminelli, e la realizzazione dell'imponente torre posta al centro della Rocca, impreziosita dall'orologio civico, grazie a Paolo Guinigi.
Nel 1675 fu costruita la terrazza che guarda sulla piazza in corrispondenza dell'arco monumentale di accesso al centro cittadino.
In seguito ai danni arrecati in occasione della seconda guerra mondiale, la rocca fu restaurata e modifica nella struttura. Attualmente è sede di eventi culturali e ospita il Museo archeologico, nel quale si possono trovare testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana.
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Il teatro Vittorio Alfieri
Il teatro Vittorio Alfieri risale al 1860 e costituisce il teatro ottocentesco più importante della valle del Serchio, secondo solo al “Giglio” di Lucca. Costruito per volere di un gruppo di maggiorenti locali, fu progettato proprio da uno di essi: il conte Carli.
La struttura trae ispirazione dagli elementi decorativi del teatro del Giglio di Lucca e si presenta con un ampio atrio che conduce alla platea disposta a ferro di cavallo sovrastata da tre ordini di 17 palchi più il loggione. L'interno del teatro è abbellito da opere pittoriche eseguite da Davide Franchi, originario di Castelnuovo.
Un loggiato frontale fu costruito con lo scopo di alleggerire la massa muraria esterna, mentre a livello funzionale esso permetteva l'accesso alla biglietteria, al foyer e alla sala, i cui prospetti erano ornati da festoni e statue in terracotta dipinti e finto marmo, raffiguranti musicisti e commediografi.
L'inaugurazione avvenne il 22 agosto 1860 con il melodramma "La straniera" di Bellini: l'inizio della prima stagione teatrale, accolta con grande successo, rappresentò un importante contributo per la vita culturale del tempo portando ad esibirsi sul palco dell'Alfieri compagnie di fama nazionale.
I gravi danni che il borgo di Castelnuovo di Garfagnana subì durante la seconda guerra mondiale, fortunatamente non colpirono il teatro in maniera grave: il bilancio vede la distruzione del sipario dipinto e degli scenari e la dispersione di gran parte degli arredi.
Subito dopo la liberazione il teatro riprese l'attività principalmente come sala cinematografica fino al 1990, anno della definitiva chiusura. Nel settembre 2006, in seguito ai lavori di ristrutturazione, il teatro venne rinaugurato con un concerto sinfonico dell'Orchestra regionale toscana.
La struttura trae ispirazione dagli elementi decorativi del teatro del Giglio di Lucca e si presenta con un ampio atrio che conduce alla platea disposta a ferro di cavallo sovrastata da tre ordini di 17 palchi più il loggione. L'interno del teatro è abbellito da opere pittoriche eseguite da Davide Franchi, originario di Castelnuovo.
Un loggiato frontale fu costruito con lo scopo di alleggerire la massa muraria esterna, mentre a livello funzionale esso permetteva l'accesso alla biglietteria, al foyer e alla sala, i cui prospetti erano ornati da festoni e statue in terracotta dipinti e finto marmo, raffiguranti musicisti e commediografi.
L'inaugurazione avvenne il 22 agosto 1860 con il melodramma "La straniera" di Bellini: l'inizio della prima stagione teatrale, accolta con grande successo, rappresentò un importante contributo per la vita culturale del tempo portando ad esibirsi sul palco dell'Alfieri compagnie di fama nazionale.
I gravi danni che il borgo di Castelnuovo di Garfagnana subì durante la seconda guerra mondiale, fortunatamente non colpirono il teatro in maniera grave: il bilancio vede la distruzione del sipario dipinto e degli scenari e la dispersione di gran parte degli arredi.
Subito dopo la liberazione il teatro riprese l'attività principalmente come sala cinematografica fino al 1990, anno della definitiva chiusura. Nel settembre 2006, in seguito ai lavori di ristrutturazione, il teatro venne rinaugurato con un concerto sinfonico dell'Orchestra regionale toscana.
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Il Duomo di San Pietro e San Paolo
Le origini del Duomo, situato all'interno della cinta muraria, risalgono al X-Xi secolo, quando era una chiesa romanica. Fu successivamente riedificato e ampliato agli inizi del XVI secolo e impreziosito con architetture nella parte interna.
In epoca barocca vide ulteriori cambiamenti, con l'aggiunta di nove altari e la modifica del colonnato interno secondo il gusto decorativo dell'epoca, mentre la facciata rinascimentale fu conservata. Nel corso della seconda guerra mondiale subì gravi danni al tetto e ad alcuni muri esterni. I successivi lavori di restauro portarono alla luce le originarie linee classiche.
A livello architettonico la facciata rinascimentale si caratterizza per la sua struttura a tre portali, con quattro lesene che sostengono un frontone.
Di notevole interesse l'interno in cui si può ammirare la "Pala di San Giuseppe", terracotta invetriata di scuola robbiana e un SS. Crocifisso noto con l'appellativo di "Cristo Nero", scultura lignea risalente al XV secolo, scampato all'incendio che nel 1977 colpì la sagrestia. Da segnalare anche la "Madonna con Santi", dipinto di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, diverse tele secentesche e una cornice marmorea della bottega lucchese del Civitali.
In epoca barocca vide ulteriori cambiamenti, con l'aggiunta di nove altari e la modifica del colonnato interno secondo il gusto decorativo dell'epoca, mentre la facciata rinascimentale fu conservata. Nel corso della seconda guerra mondiale subì gravi danni al tetto e ad alcuni muri esterni. I successivi lavori di restauro portarono alla luce le originarie linee classiche.
A livello architettonico la facciata rinascimentale si caratterizza per la sua struttura a tre portali, con quattro lesene che sostengono un frontone.
Di notevole interesse l'interno in cui si può ammirare la "Pala di San Giuseppe", terracotta invetriata di scuola robbiana e un SS. Crocifisso noto con l'appellativo di "Cristo Nero", scultura lignea risalente al XV secolo, scampato all'incendio che nel 1977 colpì la sagrestia. Da segnalare anche la "Madonna con Santi", dipinto di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, diverse tele secentesche e una cornice marmorea della bottega lucchese del Civitali.
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Museo Archeologico del Territorio
Collocato all'interno della Rocca Ariostesca, il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana presenta reperti archeologici provenienti dall´alta valle del Serchio. È costituito da due esposizioni distinte: la sezione relativa al Mesolitico, aperta nel 1980, illustra i risultati di ricerche di superficie e scavi archeologici che hanno interessato questo periodo dell´Età della Pietra. La sezione dedicata ai Liguri Apuani, aperta nel 1984, presenta i reperti rinvenuti negli insediamenti liguri, illustrando gli usi e i costumi delle popolazioni liguri che abitarono la Garfagnana nei secoli III e II a.C, fino alla conquista da parte dei Romani. Sezione "Mesolitico della Garfagnana" in Via Vallisneri 10.
Orario:
1 novembre – 31 maggio martedì ore 9.00-13.00/15.00-18 venerdì 9.00/13.00
Apertura sabato e domenica: ore 11.00-12.30/ 16.00-18.00
Sezione "I Liguri dell'Alta Valle del Serchio (sec.III-II a.C)" Rocca Ariostesca Castelnuovo Garfagnana (LU).
Parco delle Alpi Apuane
Il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane è stato istituito nel 1985 ed ha sede legale nel Comune di Stazzema, ma ha anche uffici a Castelnuovo Garfagnana, Massa e Seravezza (Versilia). Gli ambiti geografici del Parco sono: a) Garfagnana (territori appartenenti alla Provincia di Lucca, che si pongono nel versante interno delle Alpi Apuane); b) Massa Carrara (territori appartenenti alla Provincia di Massa Carrara); c) Versilia (territori appartenenti alla Provincia di Lucca, che si pongono nel versante marittimo delle Alpi Apuane). Comprende una grande varietà di ambienti montani e collinari e le famose cave di marmo bianco. Parco delle Alpi Apuane è un bellissimo itinerario attraverso sentieri immersi nel verde e lontani dal traffico delle caotiche città.Si parte da Barga, considerato uno tra i borghi più belli d'Italia, che non mancheremo di visitare, e raggiungiamo Gragnanella. Dopo una bella pedalata arriviamo a Castelnuovo di Garfagnana, paese situato all'estremità orientale delle Alpi Apuane dove non mancheremo di visitare la vecchia Rocca e il Duomo. Dopo una giornata ricca di emozioni rientriamo a Barga. Il giorno seguente si riparte da Barga e raggiungiamo Ghivizzano dopo un itinerario ad anello di eccezionale bellezza, impegnativo nella prima parte, attraverso ambienti naturali e panorami che ci lasceranno senza fiato. Parco Alpi Apuane Campocecina e il monte Sagro, raggiungibili in meno di venti minuti da Castelpoggio, sono pendii che rappresentano i primi contrafforti della catena delle Alpi Apuane, che si estende sul territorio delle province di Massa-Carrara e di Lucca. Buona parte di questo territorio è sotto la tutela del Parco Regionale delle Alpi Apuane, che nel paese di Castelpoggio, trova a nord una delle sue porte di ingresso. Il Parco è stato costituito con la legge Regionale 5/85 per tutelare questa catena montuosa unica per le sue caratteristiche geo-morfologiche, naturalistiche e paesaggistiche. In tutto il mondo queste montagne sono conosciute per la bellezza dei marmi, le grandi cavità del sottosuolo carsico e per la bellezza dei paesaggi alpestri che, come in nessun posto al mondo, terminano sulle turistiche spiagge della versilia. La posizione geografica, l'esposizione e la varietà delle sue rocce determinano la presenza di ambienti vari e contrastanti nonchè ricchezza floristica e faunistica. Caratteristiche sono le innumerevoli grotte di differenti profondità e sviluppo spesso caratterizzate da corsi d'acqua sotterranei e da spettacolari stalattiti e stalagmiti. Abbondante è anche la porzione montuosa priva di vegetazione che con la sua superficie rocciosa e scoscesa rende infatti questi rilievi molto simili alle Alpi dalle quali hanno preso il nome. A quote più basse invece troviamo una rigogliosa vegetazione dove castagni faggi e querce trovano un ambiente favorevole formando boschi di rara bellezza. Alcune cime significative sono proprio il Sagro, il Monte Pisanino, Il Pizzo d'Uccello, la Tambura, l'alto Sella. Il parco offre la possibilità di percorsi trekking e naturalistici, visite a cave, grotte e altre bellezze naturali. Parco Regionale delle Alpi Apuane.
Parco Alpi Apuane
Garfagnana
Castelnuovo di Garfagnana
tel. 0585 315300
Parco Alpi Apuane
Garfagnana
Castelnuovo di Garfagnana
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