Stazione di Ponte a Moriano 9+085
Servizi offerti:
L'ampio stabile della stazione di Ponte a Moriano si trova nell'omonimo paese sul versante sinistro del fiume Serchio.
Il servizio treni è gestito sull'unico binario di linea, mentre il binario d'incrocio, frontalmente alla stazione, è stato ricoperto con asfalto lasciando spazio ad un piazzaletto parzialmente coperto dalla vecchia tettoia metallica. L'area merci, che venne un tempo ampliata dal progetto originario per permettere lo stazionamento di un maggior numero di carri merce e raccordare alla ferrovia i grossi stabilimenti tessili Fabbrica della Juta (jutificio) costruiti nel 1880 da Balestrieri, giace in completo abbandono e ricoperta per la quasi totalità da folta vegetazione.
La sala d'attesa passeggeri e attualmente ricavata all'interno degli ex bagni in quanto nella stazione si trova la sede della Polizia Provinciale, che occupa anche parte dell'area esterna, di fronte al magazzino merci, con il parcheggio automezzi.
La stazione di Ponte a Moriano e conseguentemente la ferrovia Lucca Aulla ebbero un valido concorrente sia nel trasporto passeggeri che nel trasporto merci da parte della Tranvia di Lucca, costruita dallo stesso Balestrieri per servire i suoi stabilimenti tessili, per circa 40 anni a partire dal 1883 collegò la provincia Toscana con il paese di Ponte a Moriano.
Galleria fotografica
Galleria fotografica d'epoca
A Ponte a Moriano
Necropoli Etrusca
La media valle del Serchio, nella parte terminale, prima di aprirsi nell'ampia piana lucchese dove il fiume rallenta il suo corso, si restringe nella gola di Ponte a Moriano, racchiusa ad est dal massiccio delle Pizzorne e ad ovest dalle colline del Morianese, estreme propaggini della catena apuana.
L'interesse archeologico del territorio di Ponte a Moriano è noto dai numerosi ritrovamenti, che si sono susseguiti fin dalla fine del XIX secolo. Avvenuti a più riprese e in circostanze del tutto occasionali, tali rinvenimenti evidenziano comunque la lunga frequentazione antica del sito, certamente importante quale punto di passaggio obbligato lungo il percorso fluviale.
Nel 1890, in occasione dei lavori per la costruzione della ferrovia, venne alla luce un sepolcreto, del quale oggi si conservano alcuni dei numerosi oggetti allora recuperati e, in seguito, parzialmente dispersi. Due bronzetti etruschi furono rinvenuti nel 1925, in prossimità della chiesa di S. Gimignano. Nel 1971, sempre in località S. Gimignano, vennero nuovamente alla luce oggetti pertinenti ad una o più sepolture.
La media valle del Serchio, nella parte terminale, prima di aprirsi nell'ampia piana lucchese dove il fiume rallenta il suo corso, si restringe nella gola di Ponte a Moriano, racchiusa ad est dal massiccio delle Pizzorne e ad ovest dalle colline del Morianese, estreme propaggini della catena apuana.
L'interesse archeologico del territorio di Ponte a Moriano è noto dai numerosi ritrovamenti, che si sono susseguiti fin dalla fine del XIX secolo. Avvenuti a più riprese e in circostanze del tutto occasionali, tali rinvenimenti evidenziano comunque la lunga frequentazione antica del sito, certamente importante quale punto di passaggio obbligato lungo il percorso fluviale.
Nel 1890, in occasione dei lavori per la costruzione della ferrovia, venne alla luce un sepolcreto, del quale oggi si conservano alcuni dei numerosi oggetti allora recuperati e, in seguito, parzialmente dispersi. Due bronzetti etruschi furono rinvenuti nel 1925, in prossimità della chiesa di S. Gimignano. Nel 1971, sempre in località S. Gimignano, vennero nuovamente alla luce oggetti pertinenti ad una o più sepolture.
Susanna Bianchini