FLA - Ferrovia Lucca Aulla
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12 agosto 2016 - Una serata importante a Piazza al Serchio per un impegno…

Il 12 agosto 2016 sono state presentate alla cittadinanza di Piazza al Serchio e dell’Alta Garfagnana le foto vincitrici del concorso fotografico promosso dall'Associazione “Amici del Liceo G. Galilei”di Castelnuovo di Garfagnana, realizzato nella primavera di quest’anno con la collaborazione di vari soggetti del territorio. Un progetto voluto quale piccolo ma significativo contributo alla rinnovata attenzione delle istituzioni e del territorio per la linea ferroviaria Lucca - Aulla, una struttura da salvare, da valorizzare; una bella pagina di storia contemporanea da recuperare.
Piazza al Serchio meritava tanta attenzione: fu il punto di arrivo di questa “via nuova” voluta con tenacia per decenni dai nostri nonni. Piazza al Serchio era il luogo ideale per un messaggio forte di rinnovato impegno per il rilancio della Ferrovia Lucca - Aulla. All'ingresso di Piazza al Serchio fu posta saggiamente la locomotiva a vapore, un simbolo storico delle speranze del passato, che accoglie oggi il visitatore.
Sottolineavo quella sera del 12 agosto nel mio intervento:
“Questo è il messaggio che desideriamo lanciare questa sera, la volontà che esprimiamo, l’impegno che assumiamo: contribuire con le nostre idee al rilancio della ferrovia Lucca - Aulla; sostenere l’importanza del recupero del treno a vapore, posto all'ingresso del paese. E’ questa anche l’occasione per ricordare la storia recente della nostra Valle facendo parlare i ferrovieri, artefici di tanto lavoro.
Così, con le parole dei ferrovieri e le immagini di questo passato, desideriamo riflettere … per saggiamente orientare il futuro”.

Cenni storici sulla ferrovia Lucca – Aulla

Il 25 luglio 1911, quando arrivò il treno a Castelnuovo, fu un giorno storico: il sogno di una generazione, come ha scritto Umberto Sereni in un recente lavoro, dopo anni di impegno e di lotta, si era avverato. Giungeva in Garfagnana un treno pieno di “speranza per i destini individuali e collettivi”, per superare lontananze e divisioni, per collegare la Valle del Serchio  a Lucca, centro naturale di una terra ancora lontana, collinare e montana. Si compiva in quegli anni un progetto strutturale fondamentale per questa terra, caratterizzata da un’economia agricolo - forestale tradizionale e povera ormai travolta dall’industrializzazione, con la costruzione di una via ferroviaria vista quale base di un auspicato risorgere economico che limitasse al massimo il dramma dell’emigrazione.
Scriveva il giornalista Giber per l’occasione: “Lo abbiamo aspettato per 50 anni, abbiamo sofferto e sperato indulgenti o aspri, rassegnati o ribelli, ed ora quel fischio lungo, sibilante, ansimante diffonde in questa conca … una nota alta e gioconda. E’ il giorno della nostra redenzione!”
La prima Guerra Mondiale, il terremoto del 1920, la crisi economica e finanziaria del 1929, la crisi dei mercati interni ed esteri legati alle avventure coloniali italiane, rallentarono la prosecuzione dei lavori e gli effetti positivi auspicati con l’arrivo del treno.
Anche il ritorno nel 1923  della Garfagnana alla Provincia di Lucca, altro fatto storico di quegli anni, non creò significativi risultati.
L’arrivo ufficiale del treno a Piazza al Serchio, sia pure anticipato dall’uso della tratta  dalla Società Montecatini, fu festeggiato solo al 21 aprile 1940.
Per il completamento della tratta Lucca - Aulla con la costruzione della galleria del Lupacino, lunga ben 7,5 Km,  si dovette attendere il 1959.
Al collegamento della Garfagnana con Lucca si univa ora quello con la Lunigiana.
“E pensare che la ferrovia Lucca - Aulla era sta prevista in una legge del 29 luglio 1879!” 

Il concorso fotografico

Sono arrivati per il concorso fotografico sulla ferrovia Lucca - Aulla tanti lavori che hanno suggestionato la mente di chi ha visitato la mostra allestita a Piazza al Serchio, immagini che hanno  restituito la parola alla storia e al presente. Il giorno della premiazione veniva osservato: “La partecipazione di fotografi esperti, appassionati e professionisti, ha fatto parlare  il cuore e la mente di molti attraverso un linguaggio fotografico accurato e ricco, frutto di esperienza e intuito. Le foto dei giovani studenti hanno aggiunto un'espressività più innovativa, immediata, inaspettata.”
Queste foto, in modo diverso, parlano quale “poesia della luce” un linguaggio che avvicina la fotografia alla storia, l’immagine alla poesia, il tutto visto quale mediazione sincronica fra reale e simbolico, fra luci e ombre, fra memoria e emozioni, fra passato e fantasie del presente, in proiezione verso il futuro.
La fotografia infatti “non mostra solo realtà, ma mostra l’idea che se ne ha”, come afferma Neil Leifer. Una foto non è più vista oggi come riproduzione fredda del reale in un’ottica neo-realista, ma come frutto degli occhi della mente che riescono a vede oltre, a cogliere ciò che non si vede, raggiungendo “quella combinazione tra verità e bellezza che si chiama arte”, come afferma Isabelle Allende.  Si può affermare che i fotografi non scrivono poesie, non dipingono, non scolpiscono, ma il loro vedere, con gli occhi e con la mente, oltre l’oggetto fotografato è arte. Scrive Henri Cartier-Bresson: “Le foto si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa …”.
E i fotografi partecipando al concorso, usando il linguaggio metanarrativo dell’immagine, sono diventati attori, ovvero artisti, nuovi artefici di un recupero, per un auspicato rilancio della nostra linea ferroviaria.
Le foto in bianco e nero degli anni quaranta - cinquanta premiate nel concorso, con il loro linguaggio profondo, hanno permesso di fare un tuffo nel passato facendoci rivedere un treno nero mentre corre sbuffando lungo la ferrovia, con l'occhio ed il cuore di un importante fotografo della nostra terra: Francesco Vecchiacchi. Un recupero significativo di un personaggio, uno scienziato anch'esso da salvare, insieme al tentativo di afferrare quel “tempo a noi caro”, quello dei nostri nonni, caratterizzato da uno stile di vita sobrio, composto, austero, ben diverso dall'oggi.
La magia del linguaggio fotografico ci ha preso quindi con i significati nascosti dell'immagine e con la suggestione del tocco dei colori, come se il fotografo fosse un pittore che ama la nostra terra, che ha intuito, ha voluto scegliere nell'immagine, ha posto dinamicamente nelle sue caratteristiche forme e colori, a cui ormai il treno appartiene.
E’ questa l’occasione per ringraziare l’Amministrazione Comunale e apprezzare  il lavoro dei giovani della Pro Loco, sensibili e volenterosi. La mostra di documentazione fotografica da loro allestita  nell'estate a Piazza al Serchio è un raro esempio di recupero e valorizzazione di una documentazione di alto valore umano, storico e antropologico. Un grato saluto  ai fotografi che hanno partecipato al concorso con passione e ai tre componenti della giuria, Pietro Guidugli, Feliciano Ravera e Aldo Poli. Un saluto e un apprezzamento desideriamo rivolgere ai ragazzi di Pieve S. Lorenzo che combattono con passione per valorizzare la nostra ferrovia, autori e gestori del sito che accoglie  questo contributo, ad Aldo Frediani che ci ha dato l’imput per questa saggia memoria storica. Un impegno corale per una nuova iniziativa da realizzare quanto prima a Lucca, presso l’ISI Pertini.

VERBALE DI GIURIA

FOTO PREMIATE

FOTO COME LE STAMPE

FOTO DA STUDENTI

FOTO DA ALTRI

FOTO STORICHE